Le recenti manganellate inflitte agli studenti di Pisa durante una manifestazione pro-cessate a fuoco a Gaza hanno suscitato reazioni contrastanti da parte dei vertici politici italiani. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dichiarato che l’uso dei manganelli contro i giovani rappresenta un fallimento. Dall’altra parte, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha mantenuto un silenzio eloquente.
Questa divergenza di reazioni pone l’attenzione su un aspetto cruciale: la proposta riforma costituzionale di Giorgia Meloni, incentrata sulla riduzione dei poteri del Capo dello Stato. Secondo la proposta, il presidente non potrà più indicare il premier dopo le consultazioni, ma dovrà limitarsi a conferirgli l’incarico. In caso di crisi, potrà assegnare l’incarico solo al premier dimissionario o a un altro esponente della stessa maggioranza. Inoltre, il presidente non avrà più il potere di nominare senatori a vita a sua discrezione.
Sebbene possano sembrare dettagli secondari, queste modifiche hanno un impatto significativo. La riduzione di un potere dello Stato conduce inevitabilmente all’acquisizione di più potere da parte di un altro attore, in questo caso, Giorgia Meloni. Si tratta di una dinamica in cui abbassare il volume delle opinioni del presidente Mattarella si traduce in un aumento del volume del silenzio di Giorgia Meloni.
Questo fenomeno è intrinseco a tutte le riforme costituzionali mirate ad accrescere il potere dell’esecutivo, indebolendo contemporaneamente i contrappesi costituzionali come la figura del presidente, il parlamento e la magistratura. La preoccupazione cresce ulteriormente considerando il carattere autoritario che il governo di destra ha spesso mostrato nei confronti di coloro che dissentono, che si tratti di giovani impegnati nella lotta contro il cambiamento climatico o di manifestanti per la pace tra Israele e Palestina.
In sintesi, la discussione sulla riforma costituzionale dovrebbe andare oltre la superficie delle modifiche proposte e considerare attentamente l’effetto complessivo sulla struttura costituzionale italiana. Inoltre, dovrebbe incoraggiare una riflessione approfondita sulle intenzioni e sulla direzione del governo attuale.